“ERA E SARà IL MIGLIORE!” Magic Tour 30 luglio 1986

Rossella

Ciao Luca, di dove sei e di che anno?

Luca

Ciao a tutti, sono Luca Cerri ho 46 anni sono di Bresso (MI) ma vivo in Liguria a Varazze.

Rossella

Come hai scoperto i Queen?

Luca

I Queen li ho conosciuti per merito di mio fratello, un giorno portò a casa una cassetta del ‘Live Killers’ dicendoci ‘ragazzi questi sono incredibili! Passammo tutto il pomeriggio sul balcone ad ascoltarlo!! La sera a tavola chiedemmo i soldi ai nostri genitori per cominciare a comprare qualche disco originale. Parliamo del 1982 i Queen si conoscevano di sfuggita grazie ad “Another One Bites The Dust” e “We Are The Champions” ma nulla di più. Al negozio di dischi scoprimmo che la spesa sarebbe stata ingente. Nel giro di due o tre mesi avevamo tutta la discografia.

Rossella

Ricordi la prima volta che li hai visti? Raccontaci le tue emozioni.

Luca

Ricordo con tanta emozione la prima volta che vidi i Queen dal vivo a Frejus in Francia nel 1986, per il ‘Magic Tour’. I Queen dal vivo li avevo sfiorati nel 1984 a Milano, data la mia età di allora (14 anni) i miei fratelli e i miei genitori non mi permisero di andare al Palasport. Rimasi tutta la sera nel letto attendendo il ritorno dei miei fratelli per ascoltarne il loro racconto, spero che Enrico abbia voglia di farlo direttamente qui, per voi. Sempre con lui due anni dopo mi sono rifatto. Appena scoperto della partenza del ‘Magic Tour’. Le voci dicevano che si sarebbero esibiti a Verona, Milano o Roma si parlava addirittura del Vaticano!! Ci organizzammo per cercare i biglietti e questa volta non c’erano storie, ci sarei stato!! Su ‘Ciao’ di allora, rivista musicale, usci la pubblicità di un tour operator che organizzava viaggio con biglietto per i vari concerti tra cui i Queen. C’erano, se ricordo bene, Zurigo, Nizza e forse Barcellona. Si perché il concerto del 30 luglio 1986 doveva essere allo stadio di Nizza (come dimostra il biglietto). Telefonammo e prenotammo tramite vaglia postale aspettando la conferma via posta, con molta trepidazione. Appuntamento a Genova il giorno prima del concerto per il viaggio in pullman. Ci trovammo nel piazzale del palazzetto, bel gruppo di fans. Alcuni hanno le magliette dei Ramones e la cosa mi stupisce un po’ ma, mi fa anche piacere, vuol dire che c’è tanta voglia di Queen in Italia! Durante il viaggio c’era un discreto odore di fumo (non tabacco …) e varie discussioni e racconti dei tanti concerti visti dai fans più “vecchi” tra cui Zurigo. Su una cosa son tutti d’accordo. Dal vivo sono impareggiabili. Suonano da Dio e Freddie ti iptonizza!! Dopo un lungo viaggio arrivammo a Nizza… eh si!! Nessuno sapeva che il concerto fosse stato spostato a Frejus, ed infatti davanti allo stadio non c’è nessuno. Un po’ preoccupati cominciammo a chiedere informazioni al responsabile, ne sa meno di noi!!! Al tempo non c’erano i cellulari e tanto meno internet. Disperati scendemmo dal pullman e per fortuna qualcuno ci informa dello spostamento all’anfiteatro in Frejus, per fortuna dista solo 60km. Arrivammo a metà pomeriggio, se ricordo bene. Era pieno di gente! Caldo terrificante!! Entrammo e ci mettemmo sotto il palco. Piano piano si riempie, non c’è la tipica calca italiana. La gente si distribuisce ovunque, tante famiglie di tutte le nazionalità. Il posto è magnifico e ricorda un po’ l’Arena. Comincia a circolare la voce della possibile visita di David Bowie per un duetto in Under Pressure (si scoprirà più avanti che questa voce è stata una costante per quasi tutti i concerti dei Queen dal 1981 in avanti), questa cosa, qui in Frejus era avvallata dal fatto che David avesse una casa in Costa Azzurra. Arriva il momento!!! È calato il tramonto, l’ambietazione è meravigliosa, comincia ad echeggiare l’Intro di “One Vision” ed entrano loro!! I miei occhi vanno subito su Freddie che mi viene incontro come se volesse presentarsi ,col microfono in mano e la sua giacca gialla!! Ero completamente senza respiro. I miei ricordi si fanno un po’ confusi.  Cercavo di avere una vista periscopica per non perdere nessun movimento dei quattro. Volevo vedere e tenere nella mente per sempre ogni nota e ogni immagine di John, Roger, Brian e Freddie. Era impossibile ed uno sforzo immane. Per fortuna mio fratello, fotografo professionista, ha immortalato un bel po’ di quei momenti. Le canzoni si sono susseguite. Il pubblico era partecipe e caloroso. Durante ‘In the Lap Of The Gods’ c’è stato silenzio spezzato da grida d’ammirazione e sorpresa per le note toccate da Freddie. Le luci, anche se leggermente ridotte per dimensioni, per il palco più piccolo rispetto al resto del tour erano fantastiche ed emozionanti. Brian come al solito ci ha coinvolto con ‘Love of My Life’ e tutto il concerto è stato un susseguirsi di gioia, sorpresa e ballo. Ripeto, l’emozione era talmente forte che tanti ricordi si sono offuscati dall’ agitazione del momento. Ma rimane il tremito che mi ha percosso per tutto il tempo e che ancora oggi mi rende felice ed orgoglioso di poter dire: “IO L’HO VISTO DAL VIVO IN CONCERTO” e posso affermarlo “ ERA E SARà IL MIGLIORE!!!” Alla fine del concerto, ci siamo avviati al pullman per fare ritorno a casa, ognuno ha dato il suo giudizio. Chi aveva tanti concerti alle spalle l’ha giudicato splendido, anche se non il Freddie più in forma della storia. Mentre dicevano di grandi prestazioni di Roger, Brian e John. Sottolineo però, se si parla di Freddie si parla sempre del massimo e superare il massimo è un problema. A livello di dominio del palco e di coinvolgimento del pubblico è stato favoloso, generoso e oltraggioso come sempre. Ricordo ancora ragazze che dicevano di non volersi più lavare per anni perché avevano ricevuto due gocce di sudore dalle braccia di Freddie… Insomma… GRAZIE PER AVERMI PERMESSO DI VIVERVI…

Rossella

Te lo saresti mai aspettato che quello sarebbe stato l’ultimo tour?

Luca

Speravo in un ritorno live dei Queen, nessuno si aspettava che quello sarebbe stato l’ultimo loro Tour. Quando usci ‘The Miracle’ tutti si sperava nel tour, poi a Videomusic (o era già MTV, non ricordo bene) riportarono la notizia della dichiarazione di  Brian May riguardo un cambio di clichè (album/tour) da parte dei Queen e che quindi non ci sarebbero stati concerti, per il momento. La delusione fu tanta. Nei video Freddie  si vedeva  diverso. Qualcuno già parlava di AIDS ma non solo, tante erano le chiacchiere. La stampa ci ricamò sopra, dato che  i Queen erano la band che rappresentava l’essenza del ‘LIVE’ e, a tre anni dal ‘Magic Tour’ il fatto che non ci sarebbe stato nessun concerto, risultò a tutti molto strano.

Rossella

Come hai scoperto che Freddie ci aveva lasciato?Raccontaci quella giornata.

Luca

Ho appreso della morte di Freddie alla radio, stavo andando al mio primo giorno di lavoro, fu devastante. La sera stessa fecero uno speciale su VideoMusic. Ricordo ancora l’intervento di Eros Ramazzotti, disse che se l’era cercata e quindi non c’era da stupirsi se avesse fatto quella fine. Con una supponenza sconcertante. Poi, col tempo sono saliti tutti sul carro dei fans, perchè conveniva. È già sbagliato giudicare senza sapere ma farlo la sera stessa della morte è quanto meno irrispettoso.

Rossella

Ad oggi come consideri i Queen?Ti piace il loro progetto?

Luca

Attualmente ho visto i Queen con Paul Rodgers a Milano e con Lambert a Padova la scorsa estate, non ci trovo nulla di sbagliato nell’andare avanti, logico e comprensibile che Brian e Roger siano consapevoli che la loro carriera abbia senso solo se legata al nome dei Queen, loro a differenza di John, vivono per il mondo musicale. Dovevano andare avanti così e grazie a questo molti giovani hanno potuto conoscere la musica dei Queen, e tutte le meraviglie che i veri Queen hanno fatto nella loro carriera. L’odio che c’è nei confronti di Brian sui social italiani non lo comprendo. Adam lambert secondo me è un po’ esagerato. A volte m’infastidisce quasi ma è uno che tiene il palco, solo uno stupido può pretendere un altro Freddie e poi, soprattutto lo si vorrebbe? Rodgers era bravo ma non prendeva il pubblico in mano. L’album ‘Cosmos Rock’ lo trovo incompleto, senza le perle di John e Freddie, non si tratta di solo voce.  Lo stile dei Queen era unico perché comprendeva quattro personalità meravigliosamente mixate.

 

Luca Cerri