Freddie Mercury

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 Farrokh Bulsara nacque a Stone Town e trascorse l’infanzia nella sua terra d’origine, l’isola di Zanzibar. I suoi genitori, Bomi e Jer Bulsara erano originari del Gujarat (stato dell’India occidentale), ma avevano dovuto trasferirsi in Africa a causa del lavoro del padre, cassiere della Segreteria di Stato per le Colonie.  La famiglia era completata dalla sorella minore di Farrokh, Kashmira.

Nel 1954, all’età di otto anni, fu mandato al collegio scolastico del St. Peter’s Boys School, a Panchgani ( circa 4-5 ore a sud di Bombay/Mumbai) e fu proprio in questo luogo che Farrokh iniziò ad essere chiamato Freddie. Oltre a possedere un notevole talento artistico , Mercury eccelse anche nello sport: fu infatti un abile velocista e pugile, raggiungendo buoni risultati anche in altre discipline sportive come l’hockey su prato, il cricket e il tennis tavolo. Durante la permanenza al collegio, ebbe anche la sua prima esperienza musicale: formò infatti insieme ad altri quattro compagni la band dei The Hectics, che si esibiva durante feste o eventi scolastici e di cui Freddie era il pianista.

Dopo avere trascorso gran parte dell’adolescenza in collegio e dopo aver fatto ritorno a Zanzibar  nel 1963, nel 1964 a 18 anni dovette spostarsi con la famiglia in Inghilterra( a Londra) per via della rivoluzione , che stava minando la stabilità politica del paese. I Bulsara si stabilirono in una piccola casa a Feltham, vicino Londra. Freddie intanto proseguì gli studi al Isleworth Polytechnic (oggi chiamato West Thames College) e, più tardi, ottenne un diploma in arte e design grafico presso il Ealing Art College.

Dimostrò sin da bambino particolare interesse per la musica. Infatti dopo lo spostamento a Londra, iniziò a conoscere la musica dei maggiori artisti inglesi del periodo, come Jim Croce, Elvis Presley, Jimi Hendrix, John Lennon e delle band dei Led Zeppelin, The Rolling Stones, The Who, The Beatles.

Si unì agli Ibex di Liverpool al quale  cambiò in seguito il nome in Wreckage, ma si sciolse nel 1969. Farrokh rispose allora a un annuncio dei Sour Milk Sea, che stavano cercando un cantante. Avendolo sentito in prova, gli altri membri del gruppo restarono impressionati dalla sua voce e lo ingaggiarono.Dopo questa esperienza il nuovo cantante decise di seguire la band dell’amico Tim Staffell, gli Smile, dandogli anche alcuni consigli su come eseguire una buona rappresentazione nei concerti. Non molto tempo dopo, Tim Staffell lascerà gli Smile, accettando un’ottima offerta di un altro gruppo: gli Humpy Bong.Negli Smile, ove suonavano anche Roger Taylor alla batteria e Brian May alla chitarra, Freddie sostituì allora Staffell, che ne era il bassista e cantante.
Il giovane Bulsara terminò gli studi accademici nel giugno del 1969.

Con lo scioglimento degli Smile , Roger, Brian e Freddie si ritrovarono e decisero insieme di formare un nuovo gruppo. Fu proprio il cantante di Stone Town che, dopo essersi appropriato del nome d’arte di Freddie Mercury (ispirandosi al pianeta Mercurio), scelse il nome della neo-band: Queen.

I tre si concentrarono quindi sulla ricerca di un bassista. Dopo Mike Grose ,Barry Mitchell e Doug Bogie la scelta ricadde su John Deacon, un ragazzo di Leicester conosciuto a una festa. Mercury e il resto del complesso, con lo scopo di acquisire maggiore confidenza con il palcoscenico, affrontarono il loro primo tour in Cornovaglia già nel 1971, ripetendo l’esperienza nel 1972 a Wembley come collaudatori delle rinnovate strutture del De Lane Lea Studios.

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Sul palco, Mercury si esibiva con gestualità teatrale incantando il pubblico, trascinato da un personaggio tanto carismatico. La sua carriera musicale lo vede al centro dell’attenzione di tutto e tutti, media compresi. I loro concerti, veri e propri spettacoli teatrali, sono animati da un Mercury leader indiscusso: il suo carisma, la mirabile voce, la personalità istrionica, teatrale e fisica saranno elementi che contribuiranno ad eleggerlo il miglior frontman di tutti i tempi.

Sebbene sul palco Freddie si mostrasse come una persona spregiudicata e energica, lontano dalla luci dei riflettori era una persona timida e riservata.

Nel 1970 conobbe e si innamorò di  Mary Austin ,con la quale convivrà per sei anni.Ma la loro storia non era destinata a durare infatti nel 1976, oltre alla carriera musicale ,ci fu una svolta nella sua vita privata. Freddie  le rivelò la sua omosessualità e il loro rapporto si trasformò lasciando spazio solo all’affetto non perdendo mai di vista  il grande legame che li ha sempre uniti pur avendo abbandonando ogni coinvolgimento fisico.

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Freddie ebbe molte relazioni con uomini nel corso degli anni, ma scelse anche di divertirsi senza porsi limiti. Negli anni 80, sopratutto nel periodo newyorkese ,ebbe una vita ricca di eccessi sotto ogni punto di vista. La carriera era all’apice del successo ,cambiò notevolmente il suo aspetto, tagliandosi i capelli e facendosi crescere i baffi.Questa trasformazione fu inizialmente mal vista dai fan, che inviarono al cantante rasoi da barba usa e getta. Sarà un anno di transizione, visse anche a Monaco di Baviera, in Germania, la cui vita notturna lo condizionò molto, non riuscendo a lavorare “quasi mai in condizioni psicologiche perfette”.

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Freddie insieme ai Queen dal 1970 al 1986 sì è esibito in oltre 700 concerti in tutti i 5 continenti. In particolare fin dagli esordi i Queen erano molto apprezzati in Giappone, e qui vi tornavano regolarmente. Sono stati il primo gruppo rock ad esibirsi in una serie di concerti in grandi stadi del Sud America, tra Brasile e Argentina, all’inizio del 1981. La serata inaugurale allo stadio di Buenos Aires fu vista in diretta televisiva da oltre 30 milioni di Sudamericani. E poi in due serate consecutive al Morumbi di San Paolo si esibirono di fronte a oltre 250mila persone. Numeri incredibili. Da ricordare anche che i Queen furono il primo gruppo rock ad esibirsi a Budapest oltre la cortina di ferro, nel Luglio 1986. Per registrare la serata, furono utilizzate tutte le telecamere presenti in Ungheria.

Già dal 1984 approfitta ,tra un tour e un altro, di  un momento di pausa  per concretizzare un sogno, musica come piace a lui in un progetto solista. Si recò a Monaco ad incidere “Mr. Bad Guy” per la CBS  un album in cui tutte le canzoni sono composte da lui e per il quale Freddie si è avvalso di collaboratori diversi, musicisti pincipalmente tedeschi. Nell’album c’è tutto se stesso, Mercury lo showman si toglie per la prima volta maschera, trucco e abitini attillati. Efficace metafora ne è la copertina che mostra nel davanti Freddie con gli occhiali da sole, mentre il retro ritrae lo sguardo scoperto e malinconico del cantante. E ad aprile del 1985  uscì il singolo “I Was Born To Love You”.

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In realtà gia nel 1984 iniziò la carriera solista di Freddie con la pubblicazione del singolo “Love Kills”. La canzone faceva parte della colonna sonora composta in occasione del restauro del film muto “Metropolis” di Fritz Lang.

Dopo i progetti solisti ,e aver preso parte al LIVE AID ,dove l’esibizione dei Queen fu considerata la migliore di tutti ,Mercury si costruì  “il mito di insuperabile frontman“!

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Nel maggio 1986 uscì il singolo “Time” tratto dall’omonimo musical di Dave Clark che comprendeva anche un’altra canzone cantata da Freddie: “In My Defence”. E il 6 giugno di quello stesso anno i Queen cominciarono a Stoccolma Il MAGIC TOUR che terminò il 9 Agosto nel parco di Knebworth, e da quel momento il mondo non vedrà mai piu salire sul palco Freddie Mercury.

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Difatti non partecipò più a concerti live, dicendo che un uomo di 40 anni non poteva saltare con una calzamaglia indosso, e gia dal 1987 Freddie aveva ormai abbandonato la sua vita ricca di eccessi. Ma la verità era più triste e amara di quel che sembrava. Freddie scoprì nel 1987 (probabilmente anche durante il Magic Tour) che aveva contratto l’HIV e aveva sviluppato la malattia. Freddie Mercury non era solo sieropositivo ma era malato terminale di AIDS, si perchè in quei anni era una malattia poco conosciuta e mortale. Si mise in mano ai più grandi medici e fece sperimentare su se stesso ogni tipo di cura possibile. Ma non fu la malattia a fermarlo. Volle continuare a far musica finchè le gambe lo reggevano e finchè aveva aria nei polmoni.

Il 1987 fu l’anno del remake di “The Great Pretender” dei Platters. Ricordiamo inoltre che in quello stesso anno  Freddie realizzò un sogno : duettare  con con la soprano Montserrat Caballé. E nel 1988 uscì il loro album “Barcelona” , realizzato per intero con la collaborazione di Mike Moran, eccezionale musicista e pianista inglese. Qui Freddie diede prova delle sue doti vocali e della sua versatilità con composizioni di carattere operistico.

Nel mentre continuò a lavorare con i Queen dando vita ad album come The Miracle (1989) e Innuendo (1991). Nonostante avesse ancora tanta musica nella testa  fu proprio una broncopolominte aggravata a stroncarlo nella sua villa a Kensington il 24 Novembre del 1991, e solo un giorno prima aveva dichiarato con un comunicato stampa che era malato gravemente.

«Desidero confermare che sono risultato sieropositivo, ho l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento allo scopo di proteggere la privacy di quanti mi stanno intorno. Tuttavia, è arrivato il momento che i miei amici e i miei fans in tutto il mondo conoscano la verità. Spero che tutti si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia.»

I medici in realtà si stupirono di come avesse resistito alla malattia, che incalzava senza pietà anno dopo anno, per cosi tanto tempo. Visse più di quello che si aspettavano. Questo grazie alle migliori cure che ricevette da chi lo amava e lo accudiva, ma sopratutto grazie alla sua forza che gli permise di non abbattersi mai. Probabilmente quando si rese conto che non avrebbe più potuto cantare si lasciò andare al suo destino. E questo accadde solo qualche mese prima di  morire. Infatti lavorò ad un album, (che prese il nome di MADE IN HEAVEN dopo la sua morte) che non riuscì ad ultimare ,fino ai primi di Maggio. Dopo qualche mese precisamente il 24 Novembre alle ore 18.48, Freddie si spense per sempre.

Freddie non ci ha mai lasciati del tutto, solo il suo corpo ormai stanco e annientato dall’AIDS, ha detto addio  a questo mondo. Ma la sua anima, ricca di energia, vivrà in eterno insieme all’amore che milioni di fans provano ancora per lui dopo tanti anni dalla sua morte terrena. Freddie ci ha lasciati un immensa eredità che si tramanda di  generezione in generazione con la stessa intensità sorprendendo anche i più “anziani” del grande effetto che ancora oggi ha la sua voce sui più giovani. Freddie si è conquistato il titolo di LEGGENDA e le leggende si sa non muiono mai.

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Rose 8.04.2017

(con la  collaborazione di Alfredo Lotti per la stesura)